Petizione Freedom Flottilla

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Firma la petizione di sostegno alle navi che porteranno aiuti umanitari a Gaza, 
cercando di interrompre l'assedio militare: 
http://www.firmiamo.it/flotta-per-gaza
 

La Rete romana di Solidarietà con il popolo palestinse

invita tutti a recarsi davanti a Montecitorio in caso di attacco violento alla flotta da parte delle forze armate israeliane e chi non sta a Roma ad organizzare azioni simili davanti alle sedi istituzionali (italiane o israeliane) delle altre città.


INVITIAMO A SEGUIRE LA FLOTILLA, IN TEMPO REALE
E CON IMMAGINI, sul SITO  www.freegaza.org/it
Per avere notizie sull'andamento della navigazione si 
possono consultare anche:
www.witnessgaza.com/it  
www.youtube.com/gazafriends , 
www.twitter.com/freegazaroma		
http://gazafreedommarch.org/cms/en/flotilla.aspx 
http://www.ihh.org.tr/filistin/en/ 
http://www.livestream.com/insaniyardim 
http://shiptogazase.blogspot.com 

 CLICCA QUI SOTTO SU "LEGGI TUTTO"

PER APPROFONDIMENTI SULLA FREEDOM FLOTTILLA

NOTIZIE SUI PASSEGGERI A BORDO DELLA FREEDOM FLOTTILLA:

 

Esperti di lotta al terrorismo, ex militari U.S. e sopravvissuti
allOlocausto sulla FreedomFlotilla verso Gaza
 
Sono oltre 30 i parlamentari provenienti da diversi paesi e altri dignitari
presenti sulle navi della Flottiglia diretta a Gaza.
Tra gli Americani a bordo, la cui presenza irrita moltissimo il governo
israeliano segnaliamo:
 
Amb. EDWARD L. PECK, JOE MEADORS, HEDY EPSTEIN, ANN WRIGHT
L'Ambasciatore Peck, Vice Presidente della Task Force della Casa Bianca
sul Terrorismo
durante l'amministrazione Reagan.
E' stato a capo della missione americana in Iraq e Mauritania.
 
Joe Meadors è un sopravvissuto all'attacco di Israele nel 1967 alla nave
militare USA, la USS Liberty, in cui persero la vita 34 soldati americani.
Una delle navi della flotta pacifista ha preso il nome da quella nave.
 
Heidy Epstein è una sopravvissuta all'Olocausto nazista, autrice del libro
"Ricordare non è abbastanza".
 
Ann Wright è una veterana della U.S. Army
con alle spalle 26 anni di
carriera, andata in pensione come Colonnello ed ex diplomatica USA.
Ha ha dato le dimissioni nel marzo 2003 in opposizione all'invasione dell'
Iraq.Ha appena scritto l'articolo "The Audacity of the Free Gaza Flotilla:
Breaking the Israeli Siege of Gaza May Lead to an Attack at Sea, Detention
Camps and Deportation."
 
I suddetti, ed altri a bordo, sono disponibili per un numero limitato di
interviste.

 
Dall'articolo del Guardian, la dichiarazione di GRETA BERLIN, che è il
contatto via terra del Free Gaza Movement :
"Il portavoce Israeliano Yigal Palmor ha dichiarato che la flotilla è
"contro
la legge internazionale", in realtà Israele sta "affilando i coltelli' nella
speranza che la flotilla abbandoni i propri piani. Gli israeliani non hanno
il diritto di controllare le acque territoriali di Gaza, a meno che
non vogliano ammettere che stanno occupando Gaza".
Sono loro l'entità illegale, non noi."
Immagini delle barche sono disponibili su Flickr.
 
Altri supporters fuori dalle navi:
RAMZI KYSIA
Uno degli organizzatori del Free Gaza Movement, Kysia è nella zona di
Washington, D.C.
 
AMJAD SHAWA, (a Gaza)
Shawa è un Coordinatore della PNGO, il Network Palestinese delle NGO : "La
popolazione di Gaza sta aspettando l'arrivo della flotilla. Chiediamo alla
società civile di tutto il mondo di aiutare a proteggere la flotta nel caso
in cui Israele decida di interferire o attaccare, come ha già fatto
in passato, soprattutto da quando Israele ha dicharato di aver allestito
campi di detenzione. ... L'assedio sta devasando la popolazione di Gaza da
oltre tre anni, soprattutto dall'ultimo bombardamento,l'operazione "Piombo
Fuso". Gli Israeliani non permettono che il porto funzioni da decenni,
limitano severamente e perseguitano costantemente i pescatori Palestinesi".
 
 
Video dalle barche sono disponibili su WitnessGaza.com

 
E' possibile anche visionare il documento "Israel's Disinformation Campaign
Against the Gaza Freedom Flotilla,
" dove si dichiara: "Per più di quattro
anni Israele ha imposto alla popolazione di Gaza un assedio sempre più
rigido, che ha causato una catastrofe umanitaria, per mano umana, di
proporzioni epiche. Per questo, nei primi di questo mese, John Ging, il
Direttore delle Operazioni della UN Relief and Works Agency per i Rifugiati
Palestinesi a Gaza, ha chiesto alla Comunità Internazionale di interrompere
l'assedio della Striscia di Gaza inviando navi cariche di aiuti umanitari.
 
Da parte sua Israele dichiara che non c'è una crisi umanitaria in atto a
Gaza. Ogni organizzazione internazionale per gli aiuti, che lavora a Gaza,
invece, ha documentato questa crisi con dvizia di dettagli. I primi giorni
di questa settimana Amnesty International ha reso pubblico il Rapporto
Annuale sui Diritti Umani dove viene detto che l'assedio di Gaza
ha"peggiorato la crisi umanitaria in atto. Disoccupazione di massa, povertà
estrema, carenza di cibo e prezzi del cibo che salgono a causa della
mancanza stessa, hanno reso quattro abitanti di Gaza su cinque dipendenti
dagli aiuti umanitari.
Lo scopo del blocco e le dichiarazioni rilasciate dai funzionari Israeliani
dimostrano che il blocco è stato imposto come forma di punizione
collettiva agli abitanti di Gaza, una flagrante violazione della legge
internazionale
.'"
 
Ufficio Stampa
Giovanna Nigi 3395264933 3279558631
 
Per maggiori informazioni contattare Institute for Public Accuracy :
Sam Husseini, (202) 347-0020; or David Zupan, (541) 484-9167
Greta Berlin, The Free Gaza Movement +357 99 18 72 78

 

DICHIARAZIONE DEL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI DELL'UNIONE EUROPEA

http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/EN/foraff/114694.
pdf
 
'UNIONE EUROPEA, Brussel, 28 Maggio 2010
 
Dichiarazione della Portavoce Ufficiale Catherine Ashton, relativa alla flotta
in navigazione verso Gaza.
 
La Portavoce Ufficiale degli Affari Esteri e delle Politiche per la
Sicurezza dell'Unione Europea e Vice Presidente della Commissione, Catherine
Ashton, ha reso oggi la seguente dichiarazione :
 
"Esortiamo con fermezza tutti i preposti ad agire con alto senso di
responsabilità e a lavorare per una risoluzione costruttiva.
 
L'Unione Europea è seriamente preoccupata per la situazione umanitaria a
Gaza.
 
La politica di chiusura continuativa è inaccettabile e politicamente
controproducente.
 
Vorremo reiterare la richiesta dell'Unione Europea per una immediata,
ininterrotta e incondizionata apertura del passaggio degli aiuti umanitari, dei
prodotti commerciali e delle persone in uscita e in entrata a Gaza. "

 

 

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