Lunedì 19 Gennaio ore: 17,30
presso: Bibli via dei fienaroli, 28 I-00153 Roma (Trastevere) (vedi la cartina: http://www.bibli.it/perte/contatti/map1.htm)
Presentazione del libro "La pulizia etnica della Palestina” di Ilan Pappe, Fazi Editore.
Intervegono Wasim Dahmash, Giorgio S. Frankel, Diana Carminati Masera e Alfredo Tradardi.
«Ilan Pappe è forse il più anticonformista degli israeliani, che conduce una battaglia radicale contro l’establishment politico e accademico di Israele». Mario Vargas Llosa
Nel 1948 nacque lo Stato d’Israele. Ma nel 1948 ebbe luogo anche la Nakba (‘catastrofe’), ovvero la cacciata di circa 250.000 palestinesi dalla loro terra. La vulgata israeliana ha sempre narrato che in quell’anno, allo scadere del Mandato britannico in Palestina, le Nazioni Unite avevano proposto di dividere la regione in due Stati: il movimento sionista era d’accordo, ma il mondo arabo si oppose; per questo, entrò in guerra con Israele e convince i palestinesi ad abbandonare i territori – nonostante gli appelli dei leader ebrei a rimanere – pur di facilitare l’ingresso delle truppe arabe. La tragedia dei rifugiati palestinesi, di conseguenza, non sarebbe direttamente imputabile a Israele. Ilan Pappe, ricercatore appartenente alla corrente dei New Historians israeliani, ha studiato a lungo la documentazione (compresi gli archivi militari desecretati nel 1988) esistente su questo punto cruciale della storia del suo paese, giungendo a una visione chiara di quanto era accaduto nel ’48 drammaticamente in contrasto con la versione tramandata dalla storiografia ufficiale: già negli anni Trenta, la leadership del futuro Stato d’Israele (in particolare sotto la direzione del padre del sionismo, David Ben Gurion) aveva ideato e programmato in modo sistematico un piano di pulizia etnica della Palestina. Ciò comporta, secondo l’autore, enormi implicazioni di natura morale e politica, perché definire pulizia etnica quello che Israele fece nel ’48 significa accusare lo Stato d’Israele di un crimine. E nel linguaggio giuridico internazionale, la pulizia etnica è un crimine contro l’umanità. Per questo, secondo Pappe, il processo di pace si potrà avviare solo dopo che gli israeliani e l’opinione pubblica mondiale avranno ammesso questo “peccato originale”.
Ilan Pappe, nato ad Haifa nel 1954 da genitori ebrei sfuggiti alla persecuzione nazista, si è laureato alla Hebrew University e ha svolto il dottorato di ricerca all’Università di Oxford. Nel 2005 ha sostenuto il boicottaggio (incluso quello accademico) di Israele e per questo motivo si è recentemente trasferito, dopo aver insegnato per anni ad Haifa, all’Università di Exeter (Gran Bretagna). Fra le sue opere tradotte in italiano: Parlare con il nemico (con Hilal Jamil, Bollati Boringhieri, 2004) e Storia della Palestina moderna. Una terra, due popoli (Einaudi, 2005).
Wasim Dahmash, palestinese, docente di lingua e letteratura araba all'Università di Cagliari. Si occupa di traduzione letteraria e di dialettologia araba. Esperto della cultura e storia Palestinese.
Giorgio S. Frankel, giornalista professionista, collabora a “Il Sole 24 Ore”, “Il Mulino”, il “Corriere del Ticino” e altri periodici. Fa parte del Centro di Ricerca e Documentazione "Luigi Einaudi "di Torino si interessa di Medio Oriente, petrolio e industria aerospaziale.
Diana Carminati Masera, docente di Storia dell'Europa contemporanea presso l'Università di Torino. Ha condotto studi sulla storia della Resistenza in Piemonte e sulla costruzione del discorso dell'identità locale a fine ottocento, su nazionalismo, militarismo, guerra e sistema patriarcale, studi sulla storia delle donne e della storia di genere E' stata direttrice nel periodo 1995-98 del CIRSDE (centro interdipartimentale di studi e ricerche delle donne) presso l'Università di Torino. Ha lavorato dall'inizio degli anni '90 all'interno della rete italiana delle Donne in nero contro la guerra, nei Balcani e, negli ultimi quattro anni, in Palestina/Israele seguendo progetti internazionali (con OMS e Comune di Torino) con i Centri delle donne di Haifa e Gaza che si occupano di violenza contro le donne.
Alfredo Tradardi, ingegnere, ha lavorato alla Olivetti di Ivrea dal 1960 al 1991. E’ stato per due volte assessore alla cultura del Comune di Ivrea. Ha promosso nel 1987, a 20 anni dal Convegno per un Nuovo Teatro tenutosi a Ivrea nel 1967, il Convegno Memorie e Utopie. Dal 2002 ha iniziato a occuparsi del conflitto israelo-palestinese partecipando a numerose missioni in particolare con l’International Solidarity Movement (ISM) palestinese, che hanno condotto alla costituzione dell’ISM-Italia. Ha promosso e coordinato seminari di approfondimento sul conflitto israelo-palestinese.
Ha promosso la pubblicazione di “Politica – Poesie scelte” di Aharon Shabtai, Multimedia edizioni 2008 e de “Il nuovo filosemitismo europeo e ‘il campo della pace’ in Israele” di Yitzhak Laor, Le Nuove Muse 2008. |