Articolo di Somayya al Susy sull'attuale situazione nella striscia di Gaza.

Somayya al Susy e' una poetessa palestinese di Gaza.
Sguardo sul Medioriente ha portato le sue opere in Italia partecipando alla Giornata Mondiale della Poesia dell'Unesco (vd. nel main menu "precedenti iniziative"). 20 giugno 2007

 

مشهد مكرر
في طريقي إلي بيتي تطالعني مشاهد مختلفة اعتدها وحفظتها عن ظهر قلب. حزن الوجوه الباحثة عن أمل شريد،بؤس الشوارع المكدسة بمسلحين لا اعرف من أين انشقت الأرض عنهم،إذاعات كثيرة تردد سيمفونية عبثية ممتزجة بالقتلى والدم واتهامات متبادلة لا افهم منها شيئا . المسرحية الدامية مازالت تدور و لا احد يمتلك القدرة على إيقاف العرض.جدران تحمل صورا وشعارات وملصقات دعائية اختلطت معا ولم يعد بالإمكان تميز ما الذي تدعو له .الصوت الوحيد المسموع باستمرار مزيد من الطلقات النارية يباغت الأذن من جميع الجها

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Articolo di Wasim Dahmash pubblicato sull' "Ernesto"

In un articolo apparso subito dopo la vittoria di Hamas alle elezioni della cosiddetta Autorita' Nazionale Palestinese (ANP) scrivevo: "Nel sistema d'occupazione il ruolo di Fatah non viene meno con la vittoria elettorale di Hamas. Fatah continua ad avere un ruolo egemone nei territori occupati. I rischi di una guerra fratricida sono aumentati. I dirigenti israeliani fanno di tutto per arrivare a questo risultato. A questo proposito va ricordato che dopo la vittoria di Hamas alle elezioni amministrative, l'ANP ha subito forti pressioni americane e israeliane per non rimandare la data delle elezioni legislative. Va anche ricordato che alle elezioni per la presidenza dell'ANP dopo la morte di Arafat, i seggi erano rimasti aperti per due ore supplementari, oltre l'orario previsto, esclusivamente agli uomini dei sevizi segreti e della polizia di Fatah-ANP, formalmente per permetere loro di votare. Come mai non si e' resa necessaria una simile proroga questa volta? A elezioni concluse, con a capo dell'ANP l'uomo forte di Fatah, un eventuale "governo" di Hamas potra' controllare le formazioni paramilitari dell'ANP stessa, cioe' la polizia e i numerosi servizi segreti, composti esclusivamente da uomini delle varie fazioni di Fatah?

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Articolo di Wasim Dahmash pubblicato su "Rinascita"

Non c'e' dubbio che la vittoria dell'esercito israeliano nella guerra dei sei giorni del 1967 sia stata schiacciante. Le conseguenze di quella vittoria hanno modificato profondamente gli equilibri mediorientali. Lo Stato d'Israele, che prima della guerra si estendeva sul 78% del territorio della Palestina mandataria, occupa oggi l'intero territorio palestinese oltre a territori libanesi, giordani e siriani. Lo Stato d'Israele ha formalmente annesso Gerusalemme e l'altipiano siriano del Golan. Insediamenti israeliani sono sorti nei territori occupati e centri abitati palestinesi sono stati cancellati. Sono state costruite decine di migliaia di abitazioni per coloni israeliani e sono state demolite decine di migliaia di abitazioni palestinesi. Le strade che collegano gli insediamenti dei coloni tagliano, frammentandoli, i territori ancora abitati dai palestinesi. Le strade che collegano i centri palestinesi vengono sistematicamente distrutte e comunque interrotte da posti di blocco che sono delle vere fortezze militari. Centinaia di migliaia di palestinesi sono stati espulsi in seguito a quella guerra e centinaia di migliaia di nuovi coloni sono arrivati, soprattutto dall'ex Unione Sovietica e dagli Stati Uniti.

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