Foto dal campo profughi di Deheishe

Sguardosulmedioriente è stato al campo profughi di Dheisheh che si trova a sud di Betlehem (a sua volta a sud di Gerusalemme in Israele/Palestina).

E' da Dheisheh che vengono le ragazze palestinesi che hanno parlato della loro esperienza in occasione della conferenza "Corpo femminile, donna, sport e islam"
(vd in questo sito: sotto).

Le foto sono state scattate a Dheisheh nei dintorni e all'interno del centro culturale palestinese Ibdaa (per info su Ibdaa: vd. in questo sito: l'articolo qui sotto "conferenza corpo femminile, donna, sport e islam" clicca su-> "leggi tutto" vedi-> "presentazione del progetto" - ibdaa)

Foto Dheisheh
Foto scattate da Annamaria Ventura a Dheisheh nei dintorni e all'interno del centro culturale palestinese Ibdaa

Campo profughi di Dheisheh
Campo profughi di Dheisheh
Uno dei dipinti all'interno del centro Ibdaa che rappresentano momenti della storia della Palestina. qui: l'Intifada
Uno dei dipinti all'interno del centro Ibdaa che rappresentano momenti della storia della Palestina. qui: moschea di Al Aqsa presso Gerusalemme probabilmente in occasione dell'inizio della seconda Intifada il 28 settembre del 2000.

Foto Dheisheh
Foto scattate da Annamaria Ventura a Dheisheh nei dintorni e all'interno del centro culturale palestinese Ibdaa

Uno dei dipinti all'interno del centro Ibdaa che rappresentano momenti della storia della Palestina. Qui: donna in costume tipico.
Un centro medico. Il volontariato internazionale e' forse l'unica fonte di risorse economiche che rimane.
Bambino con aquilone. Gli spazi sono esigui: la West Bank e' ormai sempre piu' piccola a causa delle moltissime colonie israeliane.
Una casa distrutta e in parte ricostruita. Avviene spesso che le forze militari per diverse ragioni demoliscano abitazioni.
Una delle strade del campo profughi.
Un'altra casa distrutta, ancora sommersa dalle macerie.
Una delle strade del campo profughi.
L'ingresso di un'attivita' commerciale. i negozi sono rarissimi: a Dheisheh ce n'e' ancora qualcuno ma a Hebron sono stati tutti sequestrati dalle forze di occupazione militare israeliane. La popolazione non ha in questo modo alcun sostentamento economico. Questi soprusi quotidiani come molti altri tra cui i check points o la distruzione delle case o il sequestro degli uliveti o la privazione di risorse idriche etc sono purtroppo notizie che non arrivano ai nostri tg ma sono invece le vere cause del conflitto.
Manifesti commemorativi funebri di un ragazzo ucciso da un soldato israeliano.
Un ragazzo del centro culturale Ibdaa. L'attivita' culturale e ricreativa del centro e' molto importante per i giovani che trovano un luogo aggregativo di cui tutti noi giovani necessitiamo a livello sociale, psicologico e di espressione, a maggior ragione in un contesto come quello di Dheisheh.
All'uscita di Dheisheh, per tornare verso Gerusalemme incontriamo uno dei check points. La West Bank e' scandita da questi punti di controllo. Le citta' essendo circondate dal Muro hanno solo un punto di entrata e uscita, qui si collocano i soldati israeliani che sono incaricati di controllare i documenti e decidere discrezionalmente se farti passare o trattenerti in attesa o portarti via per accertamenti o arrestarti preventivamente.
In fondo, dietro la rete, si vede uno dei moltissimi insediamenti israeliani all'interno della West Bank. Sono chiamati colonie e sono cittadine arroccate. Molti degli abitanti, detti coloni, hanno il porto d'armi ,in genere kalashnikov. Le colonie, come tutte le citta', hanno bisogno di acqua e risorse che vengono sottratte al gia' esiguo territorio di cui sopra. Le colonie sono collegate da ampie strade circondate da fossati o recinzioni il cui e' accesso e' vietato ai palestinesi e sono solo ad uso degli israeliani.
l'ingresso del check point. in fondo si vede la recinzione in ferro e un soldato addetto al controllo. Ricordiamo che e' l'unico luogo di accesso e uscita.
il check point.

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