EVENTI a Roma riguardanti Medio Oriente e Mondo Arabo (Calendario)

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10- Donne, Economia, mediterraneo (conferenza)

il 10  maggio dalle ore 15,30 
presso la sala delle colonne di palazzo Marini,
a Roma
via Poli 19, 

L’Associazione Pro.Do.Med.
invita all'incontro

Donne ed Economia
In Europa e nel Mediterraneo

che si inscrive nel contesto di una proposta progettuale complessiva rivolta  ai comuni  del mediterraneo ed ha come scopo il miglioramento della condizione sociale, professionale e culturale della componente femminile
“Le donne, il mediterraneo e lo sviluppo”
 

Prof.  Carlo Andrea Bollino economista

Ing. Giuseppe  Campellone head hunter
 
Dott.ssa Carla Collicelli   vice direttore generale Censis

Dott.ssa Romina Nicoletti Unione Industriali femminile plurale

Prof.ssa Fiorella Kostoris   economista

On. Souad Sbai   parlamentare italiana

On. Marco Scurria  parlamentare europeo

Dott.ssa Donatella Visconti  presidente della  Banca Impresa del Lazio 

Modera    Camilla Nata       giornalista

Presentazione  del  Premio “ Stella“-Marina Rugi

l’incontro “Donne ed Economia in Europa e nel Mediterraneo”, che si inscrive nel contesto di una proposta progettuale complessiva “Le donne, il mediterraneo e lo sviluppo” rivolta  ai comuni del mediterraneo ed ha come scopo il miglioramento della condizione sociale, professionale e culturale della componente femminile
L’incontro che avrà luogo giovedì 10 maggio 2012 dalle ore 15,30  nella sala delle colonne di Palazzo Marini ,via Poli 19 Roma, inizierà con la presentazione del Premio Stella- Marina Rugi e proseguirà con l’ascolto di  brevi relazioni, a cui farà seguito una tavola rotonda, aperta anche a rappresentanti di Associazioni presenti, che fanno parte della nostra rete.
Le donne del Mediterraneo si sono proposte, come scopo statutario un’azione di leader per portare avanti , attualizzandoli,  i principi della nostra civiltà mediterranea; vogliamo rivalutare quei modelli socio culturali ed economici, che avevano posto le basi fondanti di questa millenaria civiltà, e che sono stati  dimenticati o  sostituiti da modelli distanti dalle nostra cultura stessa.
La crisi economica europea, le rivolte in atto nel Nord Africa (Primavera-Inverno nel Mediterraneo) ci impongono poi, il difficile compito di ridisegnare una più adeguata strategia di relazioni e di sviluppo. Iniziamo a dibattere, analizziamo insieme i motivi di questi repentini cambiamenti, la situazione geo politica  e così' ci potremo riappropriare del  ruolo di protagoniste di un rinascimento socio-culturale ed economico nel Mediterraneo. Stiamo vivendo un momento storico di transizione, se non di rivoluzione, di valori culturali, civili economici e sociali, e dinanzi alla scelta ormai obbligatoria, su  quale ruolo vogliamo ritagliarci di Attrici o di Spettatrici, abbiamo risposto di Attrici.  Se vogliamo essere protagoniste di questa "forse" svolta epocale dobbiamo cominciare  a muoverci.Durante questi ultimi anni, gli interessi e gli investimenti europei sono stati rivolti principalmente e a buona ragio ne ai paesi dell’Est, trascurando però, se non ignorando, ! la costr uzione di infrastrutture fisiche e socio-culturali nei paesi del bacino del Mediterraneo. "La condizione economica femminile viene considerata ragionevolmente un indicatore dello sviluppo di un territorio; se si modificano positivamente queste condizioni sarà di conseguenza modificato lo sviluppo di tutto il territorio in cui le donne operano.
Promuovendo il riscatto economico delle donne, queste si trasformano in fattori propulsori di crescita economica e sociale per il resto del territorio.L’organizzazione del lavoro, però, è stata tradizionalmente  pensata per gli uomini e non per le donne.  Ecco perché ancor oggi è più difficile realizzare l’obiettivo lavoro/conciliazione delle donne.Già due anni fa, abbiamo iniziato ad occuparci del fondamentale ruolo del lavoro femminile come volano di sviluppo territoriale, mettendo insieme gli elaborati delle esponenti di una estesa rete di associazioni  socio–culturali e di categoria con cui abbiamo condiviso questo percorso attraverso una serie di incontri, arrivando a preparare un documento-progetto legge.Auspicavamo un riconoscimento del valore di investimento e non di spesa, del miglioramento delle condizioni lavorative della donna anzi della famiglia, nucleo fondamentale della società, distinguendo come irrinunciabile diritto la cura della stessa  e come delegabile la manu tenzione.
In Italia se si incrementa  il lavoro femminile, in considerazione dell’indotto che ne deriva, il Pil salirebbe del 7 %, fino al 13% nell' Eurozona.  Oggi ce lo confermano con gli studi di grande attualità come quello di tre economiste  Daniela Del Boca, Letizia Mencarini e Silvia Pasqua: Valorizzare le donne conviene;  in cui viene presentata una versione innovativa:" il pink new deal "del roosveltiano New Deal, del CENSIS e delle Banca d'Italia

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