DIAMO UN CALCIO AL SIONISMO Libertà per Mahmoud Sarsak giocatore della Nazionale di calcio palestinese. Libertà per i prigionieri politici palestinesi
Lo sciopero della fame di massa si era concluso con un accordo per il rilascio della maggior parte dei prigionieri politici palestinesi che sono in detenzione amministrativa e con la promessa da parte di Israele di ridurre l'applicazione di una reclusione di questo tipo. Ma Mahmoud Sarsak è in prigione senza accuse, senza processo e, come "aggravante", con un'accusa ancor più illegale, quella di essere un "combattente nemico illegale". Mahmoud Sarsak, 25 anni, palestinese di Rafah nella Striscia di Gaza, è un giocatore di calcio della Squadra Nazionale Palestinese; è stato arrestato il 22 luglio 2009, dopo aver ottenuto dagli israeliani il permesso di unirsi alla squadra per una partita a Balata, in Cisgiordania. Appena giunto al valico di Erez, è stato arrestato, interrogato per 30 giorni e da allora è detenuto in assenza di accuse o di processo. Oggi, giovedì 7 giugno, Mahmoud Sarsak, entra nell' 85° giorno di sciopero della fame, senza interruzione dal 19 marzo scorso. Sarsak rischia la morte in qualsiasi momento; le autorità israeliane insistono nel trattenerlo nel carcere di Ramleh dove manca ogni tipo di attrezzaura medica per curarlo. Sarsak respinge il ricatto israeliano, la falsa promessa di liberarlo il primo luglio prossimo in cambio dell'interruzione dello sciopero. Le autorità israeliane rifiutano di rilasciare un documento ufficiale in cui dichiarano che sarà liberato il primo luglio come dicono. Ricordiamo ancora una volta che nelle carceri israeliane ci sono più di cinquemila prigionieri, sottoposti ai più svariati tipi di tortura; chiediamo la loro liberazione.
Sono iniziati i campionati europei di calcio. Sarsak è un giocatore della nazionale palestinese: per questo invitiamo tutti a manifestare solidarietà, a intensificare l'invio di lettere e fax, e ad organizzare iniziative mirate a fare pressione sul governo israeliano per il rilascio immediato di Sarsak, prima che sia troppo tardi.
Invitiamo a partecipare, con kefie, bandiere palestinesi, striscioni e cartelli che chiedono la liberazione di Sarsak e dei prigionieri palestinesi al sit-in davanti alla sede della Federazione Italiana Gioco Calcio che rappresenta la FIFA (Federazione Internazione di calcio) in Italia. La FIFA, così come La UEFA, continua ad ignorare le violazioni di Israele e mantiene normali relazioni con la forza occupante israeliana.
Roma, mercoledì 13 Giungo 2012 ore 11 Libertà per i prigionieri palestinesi Palestina Libera
Comitato "Con la Palestina nel cuore" Associazione amici dei prigionieri palestinesi Rete romana di solidarietà con la Palestina Giovani Palestinesi PdCI Associazione Amici della Mezza luna Rossa Palestinese -------------------------- PETIZIONE Mahmoud Al- Sarsak sta digiunando da 87 giorni contro la sua detenzione amministrativa che dura da più di tre anni da quando calciatore della nazionale palestinese è uscito di casa per andare ad allenarsi e lo hanno arrestato. Le sue condizioni sono gravissime e per salvarlo si tenta di fare pressione sul presidente uefa Michel Platini. Firma la petizione : http://www.change.org/petitions/michel-platini-pr%C3%A9sident-de-l-uefa-agir-pour-sauver-la-vie-de-mahmoud-al-sarsak-footballeur-palestinien ----------------------- COMUNICATO STAMPA Mercoledì 13 giugno, di fronte alla sede della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC) in via Gregorio Allegri a Roma, le organizzazioni di solidarietà con il popolo palestinese hanno segnato un goal importante per la causa palestinese. Un nutrito gruppo di attivisti ha dato voce a quanti in Italia si stanno stringendo intorno a Mahmoud Al Sarsak, calciatore palestinese che da tre mesi è in sciopero della fame ed è ormai in pericolo di morte. Una delegazione è stata ricevuta dal Segretario della FIGC, dottor Antonio Di Sebastiano, al quale ha spiegato che Sarsak è stato fermato nel luglio del 2009 mentre attraversava il valico di Erez per raggiungere la sua squadra in Cisgiordania. Da allora Sarsak è detenuto senza processo con l'accusa di essere un combattente illegale, una definizione di comodo che consente allo Stato di Israele di trattenere un cittadino palestinese senza processo e senza ulteriori elementi probatori. La delegazione ha chiesto alla FIGC e all'AIC di farsi carico della condizione di Mahamud Al Sarsak, di esprimere una posizione umanitaria e di sostegno al diritto internazionale in coerenza con quelli che sono i principi e i riferimenti statutari della FIGC e dell'AIC. Nelle scorse ore il presidente della FIFA Sepp Blatter, l'indimenticato campione francese Éric Cantona e molti giocatori e sportivi spagnoli, tra cui Javier Paredes (Zaragoza), Antonio López (di Madrid), Carlos Gurpegui (Athletic), Patxi Puñal (Osasuna), hanno espresso solidarietà con Sarsak e preoccupazione per le sue condizioni. La delegazione ha consegnato una lettera di richieste al rappresentante della FIGC ed ha sollecitato la Federazione affinché faccia sentire la solidarietà e la vicinanza del mondo del calcio a Sarsak e alla Federazione calcistica palestinese. Il dottor Di Sebastiano ha ricordato che la FIGC proprio di recente ha ospitato la Nazionale di calcio palestinese ed i suoi dirigenti, sottolineando che lo sport ha lo scopo ed il compito di avvicinare i popoli e parlare di pace. La FIGC ha già pubblicato sul suo sito un comunicato in cui si afferma che "una delegazione di rappresentanti di associazioni per la Palestina ha incontrato questa mattina il Segretario della FIGC Antonio Di Sebastiano, presso la sede federale di Via Allegri, per consegnare un documento di sostegno alla causa di Mahmoud Sarsak, calciatore della Nazionale palestinese detenuto da tre anni in Israele. Sarsak domenica scorsa è stato trasferito dal carcere di Ramle all'ospedale di Assaf Harofeh per l'aggravarsi delle sue condizioni causate da 87 giorni di sciopero della fame (...)". I promotori della manifestazione attendono ora iniziative concrete da parte dei dirigenti federali per salvare la vita di Sarsak e per ottenerne la liberazione. A conclusione dell'incontro, i manifestanti hanno ricordato che la detenzione senza processo di Sarsak è una condizione che coinvolge centinaia di palestinesi, tra cui decine di minori a partire dai 12 anni di età, e che le condizioni degli oltre 4000 detenuti nelle carceri israeliane meritano l'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni. Troppe volte nella storia abbiamo assistito indifferenti al dramma di un popolo: non siamo più disposti a farlo, hanno concluso i manifestanti. I promotori del sit-in per Mahmoud Sarsak Roma 13 giugno 2012 |