15 maggio 1948 – 15 maggio 2013 la NAKBA sessantacinque anni dopo
Mercoledì 15 maggio 2013 Dalle 18.00 alle 22.00 presso: Piazza dell'Immacolata (San Lorenzo) Roma ------------------------- COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO: In occasione dell'anniversario della Nakba la Comunità Palestinese di Roma e del lazio, la Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese, Assopace Italia e Ingegneria senza Frontiere organizzano in piazza dell'Immacolata a s. Lorenzo dalle 18 alle 22 una manifestazione commemorativa. Vi parteciperanno, tra gli altri, giovani palestinesi provenienti dai campi del Libano. Nakba in arabo significa catastrofe. Ed a partire dal 15 maggio del 1948, in Palestina, avvenne davvero una catastrofe. Sino ai primi anni del protettorato britannico, iniziato nel 1917 a seguito della dissoluzione dell’impero ottomano, in Palestina avevano vissuto in armonia cittadini di tre religioni: mussulmani (la maggioranza) cristiani (8-10%) ebrei (6%). Sotto il mandato britannico, grazie alla complicità della Gran Bretagna che aveva avviato il processo di colonizzazione del paese, andarono costituendosi in Palestina le cosiddette colonie ebraiche, cittadelle fortificate di ebrei sionisti che, ben prima che si consumasse l’orrendo crimine della Shoa, vi arrivarono a centinaia di migliaia, da vari paesi, soprattutto da quelli europei. Ai primi del 1948, in vista della prevista spartizione del paese, partì dalle “colonie” ad opera delle milizie sioniste una campagna di pulizia etnica che ebbe una fortissima accelerazione all’indomani della proclamazione dello stato di Israele (14 maggio). I massacri di cittadini palestinesi si moltiplicarono. Da quello di Deir Yassin, villaggio completamente distrutto con gli abitanti sterminati (si contarono oltre 100 morti), il terrore si sparse negli altri villaggi dai quali iniziò la fuga. In poco tempo furono completamente cancellate 9 città e 532 villaggi; 900.000 palestinesi furono scacciati dalle loro case e dalla loro terra. Lo Stato di Israele è nato così.
Da allora continua a svolgere una politica di annessione territoriale, di discriminazione razziale e di apartheid. Israele si è infatti impadronito del 78% della Palestina storica contro il 55% che l’Onu gli aveva assegnato, ha istaurato un regime di discriminazione nei confronti dei residenti palestinesi e nega il diritto dei profughi al ritorno, sancito dalla Risoluzione dell’Onu n.194. Tiene sotto occupazione (Cisgiordania) o sotto assedio (Striscia di Gaza) il restante 22 % del territorio nel quale ha per altro costruito, su terreni arbitrariamente espropriati ai legittimi proprietari palestinesi, 140 insediamenti nei quali abitano e lavorano ben 650.000 coloni israeliani. Per questa sua politica Israele è stato condannato da 87 Risoluzioni dell’Onu, la prima delle quali, la 242, risale al 1967, che imporrebbero il ritiro dai territori arbitrariamente occupati. La complicità dei governi occidentali consente ad Israele di continuare a violare la legalità internazionale. Ma il Popolo Palestinese non si arrende. Nonostante tutto resiste e conserva la propria identità, continuando a produrre cultura, letteratura, cinema, teatro e musica nella consapevolezza che alla fine il diritto prevarrà sulla forza, l’intelligenza sulla brutalità del colonialismo. Per questo il 15 di maggio è per tutti i palestinesi, in tutto il mondo, non solo un giorno di memoria e di dolore ma anche un giorno di resistenza e di lotta. Lotta alla quale non può non associarsi chi tiene alla democrazia e alla giustizia, alla convivenza pacifica tra i popoli. Volantino: https://fbcdn-sphotos-f-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash3/946110_10201099301388938_282345465_n.jpg
L'evento è previsto per il 15/05/13 dalle ore 18.00 alle ore 23.00 in Piazza dell'Immacolata a Roma
Per qualunque informazione si può scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
----------------------- COMUNICATO STAMPA ASSOPACE: 15 MAGGIO 1948, IL GIORNO DELLA NAKBA
Per centinaia di migliaia di palestinesi, cacciati dalla loro terra, 65 anni in esilio, nei campi profughi del Libano, Siria, Giordania, Cisgiordania, sparsi in tutto il mondo, ma conservano ancora le chiavi delle loro case e dei loro villaggi distrutti da Israele per cancellarne la memoria e la presenza.
Associazione per la Pace – www.assopacepalestina.org
Il 15 maggio, il popolo palestinese ricorderà il 65 ° anniversario della Nakba "catastrofe", l'inizio dell'esilio palestinese . Fino ad oggi, Israele non ha riconosciuto la responsabilità per i l’esodo e i crimini commessi contro il popolo palestinese.
E’ tempo che Israele riconosca i suoi torti e chieda scusa al popolo palestinese per questo immensa tragedia ed azione coloniale. Riconoscere la Nakba e la propria responsabilità sarebbe un primo passo necessario per una pace giusta e duratura tra Palestinesi e Israeliani.
Ma Israele purtroppo non solo non riconosce le proprie responsabilità, ma continua a colonizzare a rubare con la forza terra, acqua e risorse del popolo palestinese. Mentre i coloni in continua crescita, aggrediscono, donne uomini, bambini e bruciano campi, greggi, case, moschee, chiese, con la protezione dell’ esercito e della polizia di frontiera israeliana.
La responsabilità è della Comunità Internazionale che usa due pesi e due misure e non impone ad Israele il rispetto delle risoluzioni delle nazioni Unite a partire dalle 194 per il ritorno dei profughi a quelle per il ritiro dai territori occupati nel 1967.
www.AssoPacePalestina.org partecipa e chiede di partecipare alle iniziative che si terranno in molte città d’ Italia, per il diritto dei palestinesi alla vita, terra, libertà.
---------------------- COMUNICATO STAMPA AMICI DELLA MEZZA LUNA ROSSA PALESTINESE: La Nakba 65 anni dopo
Mercoledi' 15 maggio - ore 18 Piazza dell'Immacolata (San Lorenzo)
ricordiamo a tutt* l'importanza di partecipare alla manifestazione a san Lorenzo per ricordare la Naqba e soprattutto per ricordare i diritti legittimi, ma non ancora rispettati del popolo palestinese.
Prima della manifestazione che si terrà a piazza dell'Immacolata, invitiamo tutt* a visitare la mostra "Viaggio nella vita del popolo palestinese attraverso le fotografie di F. Schininà" sempre a san Lorenzo, in via dei Marsi, 49.
Speriamo di vedervi tutte e tutti domani in piazza a manifestare per una Palestina libera dall'assedio e dall'occupazione e per i diritti del popolo palestinese, finora purtroppo vergognosamente violati con la complicità di tanti sedicenti democratici. ---------------------- RASSEGNA STAMPA: Evento FB https://www.facebook.com/events/308998109232927/ -------- Osservatorio Iraq "C'era una volta la Palestina": anche in Italia si celebra la Nakba http://www.osservatorioiraq.it/cera-una-volta-la-palestina-anche-in-italia-si-celebra-la-nakba
-------- Nakba Day: Manifestazioni dentro e fuori Territori
I palestinesi commemorano l'anniversario della "Catastrofe". 65 anni fa oltre 750 mila civili furono cacciati o fuggirono dalla loro terra, cominciando un esilio che non è mai finito
fonte articolo: http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=74599&typeb=0&Nakba-Day-Manifestazioni-dentro-e-fuori-Territori
Ramallah (Cisgiordania), 15 maggio 2013, Nena News - Oggi una serie di manifestazioni e commemorazioni si terranno Cisgiordania, Gaza, nei centri arabo israeliani, nei campi profughi sparsi nel mondo arabo, e in molti Paesi anche occidentali, ricorderanno il 65/o anniversario della 'Nakba' ('Catastrofe'), la perdita della terra e l'inizio dell'esilio per 750 mila palestinesi (quei profughi oggi sono circa 5 milioni) cacciati o fuggiti dalle loro case nelle fasi che portarono alla nascita dello Stato di Israele.
Nei principali centri della Cisgiordania, a Nablus, Betlemme, Tulkarem, Nablus, Hebron e Ramallah, le commemorazioni vanno avanti già da alcuni giorni e ieri si sono registrati anche scontri tra militari israeliani e giovani palestinesi durante durante la marcia per la Nakba organizzata dai profughi del campo di Deheishe, a qualche km da Betlemme.
Significativa la commemorazione tenuta due giorni fa all'università di Tel Aviv dove un centinaio di studenti arabi ed ebrei israeliani hanno ricordato la "Catastrofe" leggendo i nomi dei villaggi palestinesi distrutti dopo la creazione di Israele e alcune poesie del poeta Mahmoud Darwish. Un'iniziativa contestata dagli studenti israeliani ultranazionalisti "Im Tirzu", ai quali si è unito anche l'ex deputato di estrema destra Michael Ben Ari.
Oggi e nei prossimi giorni oltre a marce e cortei sono previsti concerti, rappresentazioni teatrali e varie manifestazioni culturali nei Territori occupati e nelle comunità palestinesi in Israele. Secondo le notizie filtrate nelle ultime ore, oggi centinaia di attivisti cercheranno di ridare vita al villaggio di tende di "Bab el Shams" (Porta del Sole), creato lo scorso gennaio nel corridorio di terra noto come E1, tra Gerusalemme Est e la colonia israeliana di Maale Adumim. L'avamposto palestinese, con il quale i promotori intendevano protestare contro l'annunciato ampliamento di Maale Adumim, fu sgomberato con la forza dalla polizia israeliana.
A Gerusalemme est, la zona araba della città occupata da Israele nel 1967, saranno lanciate centinaia di palloncini colorati con le ''lettere del ritorno'', indirizzate ai profughi palestinesi. A Gaza city è prevista una manifestazione alla quale prenderanno parte tutte le fazioni politiche. Il corteo raggiungerà il quartier generale dell'Onu per porre l'accento sul ''diritto al ritorno'' per i profughi sancito da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (la 194) ma mai attuata per l'opposizione di Israele. Nena News |