EVENTI a Roma riguardanti Medio Oriente e Mondo Arabo (Calendario)
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11- In morte di Ariel Sharon |
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| Per non dimenticare chi era Ariel Sharon. Il giorno dopo la morte di Ariel Sharon e mentre il Governo e migliaia di cittadini di Israele gli rendono omaggio, è bene ricordare cosa accadde in Libano nei pressi di Beirut durante l’invasione israeliana del Libano (1982). il 16 settembre del 1982,gli uomini delle milizie cristiano-falangiste, alleate allora di Israele, entrano all’interno dei campi profugh di Sabra e Shatila, abitati da decine di migliaia di palestinesi, per vendicare l’assassinio delloro neoeletto presidente Bashir Gemayel. Ebbe inizio così l’orribile massacro, a colpi di mitra, bombe, coltelli, accette, di migliaia di palestinesi, donne, uomini, bambini, che durerà due giorni, fino al 18 febbraio Gli israeliani, comandati da Ariel Sharon, installati a 200 metri dai campi non solo non intervennero, come avrebbero dovuto, per impedire quello che, condannando l’accaduto il successivo 16 dicembre, l’Assemblea generale dell’ONU definì un " atto di genocidio", ma collaborarono attivamente all’operazione, bloccando le uscite dei campi, creando intorno una cinta per consentire ai macellai cristiano-falangisti di lavorare indisturbati e fornendo loro i mezzi necessari. Non fu possibile mai accertare il numero reale dei morti che secondo stime approssimative oscillò intorno ai 3000-3500. L’orrore nel mondo fu tale che anche l’anima democratica di Israele si ribellò. Nei giorni successivi al massacro, una grande manifestazione di protesta in Israele portò alla creazione di una commissione d’inchiesta che attribuì ad Ariel Sharon la responsabilità del massacro, costringendolo a dimettersi da ministro della Difesa. Per chi vuole approfondire, può essere utile leggere il servizio dell'inglese Robert Fisk, uno dei primi giornalisti ad entrare nei campi dopo il massacro, all’URL http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=53280&typeb=0&Massacro-di-Sabra-e-Shatila-ce-lo-dissero-le-mosche-- Marcello Paolozza |
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