EVENTI a Roma riguardanti Medio Oriente e Mondo Arabo (Calendario)

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04/05- Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli (conferenza)

Fondazione Lelio e Lisli Basso Isocco

Globalizzazione e diritti fondamentali, a 40 anni
dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli
Convegno Internazionale
Roma, 4 - 5 luglio 2016

Programma 4 luglio
Camera dei Deputati
Nuova aula del palazzo dei gruppi parlamentari
Via di Campo Marzio 78

Ore 9:00 – 9:30 - Registrazione delle persone partecipanti

Ore 9:30 -10.15 - Apertura dei lavori e saluti istituzionali
Elena Paciotti, Presidente della Fondazione Lelio e Lisli Basso ISSOCO
Salvatore Senese, già Presidente del Tribunale Permanente dei Popoli
Fabio Porta, Presidente Comitato permanente italiani nel mondo e promozione del sistema-paese
della Camera dei deputati
Laura Boldrini*, Presidente della Camera dei Deputati

Ore 10:30- 13:00- Prima sessione
A quaranta anni dalla Dichiarazione di Algeri. Quadro di riferimento generale

Dalla Dichiarazione di Algeri agli scenari del tempo presente
Philippe Texier, magistrato, vice-presidente del Tribunale Permanente dei Popoli

I diritti dei popoli nell’era della globalizzazione
Luigi Ferrajoli, teorico del diritto, Università Roma3

Diritto internazionale e accordi commerciali
Alfred-Maurice de Zayas, esperto indipendente per la promozione di un ordine internazionale
democratico ed equo delle Nazioni Unite

Limiti del diritto internazionale: l’esperienza della Corte Penale Internazionale
Flavia Lattanzi, docente di diritto internazionale, già giudice ad litem al Tribunale Penale
Internazionale per il Ruanda e al Tribunale Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia.

Dibattito e interlocuzione con il pubblico

Modera Pietro Veronese, giornalista

*In attesa di conferma


ore 14:30 – 17:30 - Seconda Sessione
I popoli come soggetti di diritto

Impunità, giustizia transizionale e diritto dal basso
Javier Giraldo Moreno, gesuita, componente del Centro de Investigación y Educación Popular
(Cinep), Colombia

Memorie resistenti e diritto dei popoli alla parola
Carlos Beristain, medico, esperto di violenza e diritti umani, Università Pedro Arrupe, Bilbao

I migranti, nuovo popolo della globalizzazione
Fulvio Vassallo Paleologo, giurista, Università di Palermo

Diritti di genere: la negazione del salario vitale come violenza
Mary E. John, Centre for Women Development Studies, India

La lotta per la dignità delle minoranze e dei popoli indigeni
Mrinal Kanti Tripura, direttore Maleya Foundation, Bangladesh

Interventi dal pubblico e dibattito

Modera Anna Maria Giordano, Radio 3 Mondo, RAI


Programma 5 luglio
LUMSA - Sala convegni Giubileo
Via di Porta Castello, 44

Ore 9:00 - 9:30 - Registrazione delle persone partecipanti

Ore 9:30 – 11:30 - Terza Sessione
Le sfide per i diritti dei popoli

Finanziarizzazione dell’economia: quale spazio per la democrazia?
Roberto Schiattarella, economista, Università di Camerino

Diritti dei popoli e ambiente
Antoni Pigrau Solé, professore di Diritto all’Università Rovira y Virgili di Tarragona

Crimini contro i popoli nel diritto penale internazionale
Daniel Feierstein, sociologo, Università Tres de Febrero e Università di Buenos Aires

Europa dei diritti: retorica o futuro?
Luciana Castellina, giornalista e scrittrice

Interventi dal pubblico e dibattito

11:30 – 12:00 Coffee break

ore 12:00 – 13:30 - Quarta sessione
Strategie e azioni di promozione dei diritti dei popoli

La sovranità dei popoli: piattaforme e reti sociali come resistenza e promozione dei diritti
Brid Brennan, Transnational Institute, Amsterdam

I media e i diritti: alto tasso d'informazione, basso tasso di verità
Luis Badilla, giornalista e direttore de Il sismografo

Il ruolo del Tribunale Permanente dei Popoli
Gianni Tognoni, segretario generale del Tribunale Permanente dei Popoli

Interventi dal pubblico e dibattito

Modera Nicoletta Dentico, Fondazione Lelio e Lisli Basso ISSOCO

Ore 13:30 – 14:00 - Sessione finale

Il futuro dei diritti dei popoli
Franco Ippolito, presidente del Tribunale Permanente dei Popoli


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È necessario confermare alla mail della segreteria la presenza entro il 24 giugno.

Per disposizioni della Camera dei Deputati, è obbligatorio un documento d’identità valido
e per gli uomini indossare la giacca.

Sarà a disposizione del pubblico in sala la traduzione simultanea nelle seguenti lingue:
inglese e spagnolo.

Segreteria organizzativa:
Fondazione Basso
Tel. 06 6879953 – email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


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La Dichiarazione di Algeri:
genesi, evoluzione e attualità

Il 4 luglio 1976 ad Algeri, per iniziativa di Lelio Basso, veniva proclamata la Dichiarazione
universale dei diritti dei popoli. Si è trattato dell’esito di un complesso percorso, in coincidenza con
il compimento - salvo poche eccezioni – del trentennale processo di decolonizzazione avviato nel
secondo dopoguerra.
Con la creazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1945, la riaffermazione dei
“principi di Norimberga” da parte dell’Assemblea dell’ONU nel 1946, la Dichiarazione universale
dei diritti umani approvata nel 1948, si era verificata una sorta di rivoluzione nell’ordinamento
internazionale: venivano a far parte del diritto internazionale vigente i principi della pace, dei
diritti umani e dell’autodeterminazione dei popoli.
In assenza di un’effettiva giurisdizione internazionale che garantisse il rispetto di questo
ordinamento profondamente rinnovato, si costituì, nel 1966, per opera di Bertrand Russell e di
Jean Paul Sartre, e con la partecipazione di illustri intellettuali e giuristi dell’epoca, fra i quali Lelio
Basso, il “Tribunale Internazionale Contro i Crimini di Guerra”, un tribunale d’opinione conosciuto
anche come Tribunale Russell. Un’analoga istituzione fu creata per impulso di Lelio Basso, il
“Tribunale Russell II sull’America Latina”, che operò dal marzo 1974 al gennaio 1976. Esso ebbe
una vasta eco e suscitò una vasta mobilitazione.
Dall’esperienza di queste due originali iniziative nacque la convinzione che fosse necessario
porre mano alla stesura di un testo che raccogliesse le norme e i principi, tratti dall’interpretazione
del diritto internazionale vigente, su cui si erano fondati i lavori di questi “tribunali di opinione”,
per precisarli in modo coerente e sistematico.
La Conferenza di Algeri, promossa dalla Fondazione internazionale Lelio Basso per il diritto
e la liberazione dei popoli insieme alla Lega Internazionale per i diritti e la liberazione dei popoli,
nacque dalla collaborazione di giuristi, economisti e personalità politiche, sia dei paesi
industrializzati che del Terzo Mondo, da un gran numero di rappresentanti dei movimenti per la
liberazione dei popoli, da numerose organizzazioni non governative, oltre che da significativi
esponenti del movimento internazionale per la promozione dei diritti dei popoli. La scelta di Algeri
fu dovuta a precise ragioni: Algeri era un punto di riferimento strategico per i paesi non allineati;
era la capitale di una nazione che aveva duramente lottato per affrancarsi dalla dominazione
coloniale, in un continente che contava molti paesi in lotta per l’indipendenza politica ed
economica. La data di pubblicazione della Dichiarazione venne scelta perché coincideva con la
ricorrenza del bicentenario della Dichiarazione di Filadelfia, con cui i rappresentanti delle tredici
colonie inglesi dell’America del Nord approvarono la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti
redatta da Thomas Jefferson, proclamando il loro diritto di essere liberi e indipendenti dalla
Corona britannica.
Nasce così la Dichiarazione universale dei diritti dei popoli, subito sottoscritta da oltre 80
personalità della politica e della cultura di tutto il pianeta. Partendo dalla convinzione “che il
rispetto effettivo dei diritti dell’uomo implica il rispetto dei diritti dei popoli”, la Dichiarazione di
Algeri enuncia i diritti dei popoli in un testo di trenta articoli, che codificano il diritto all’identità
nazionale e culturale, il diritto all’autodeterminazione, i diritti economici, il diritto alla cultura, il
diritto all’ambiente e alle risorse comuni, i diritti delle minoranze e le garanzie di tali diritti.
La Dichiarazione di Algeri costituisce il fondamento dell’attività del Tribunale Permanente
dei Popoli (TPP), attivo dal 1979, e immaginato da Lelio Basso come tribuna per la presa di parola
dei popoli. Con le sue 40 sessioni dedicate alla violazione dei diritti in varie parti del mondo, il TPP
è divenuto un osservatorio concreto della tenuta, rilevanza, debolezza, impotenza, necessità e
possibilità di innovazione dei principi che lo avevano ispirato. Un laboratorio di interpretazione del
diritto internazionale e dell’inaccettabilità dell’impunità delle sue violazioni.

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