SABATO 8 MAGGIO SALA 2 h. 22.15 PANORAMI Zahra, di Mohammad Bakri (2010, Palestina, 63', doc) v.o. sott.it. Presente il regista
Programma TEKFESTIVAL 2010 | | | | Biglietti: - Nuovo Cinema Aquila - Roma
3,5 euro proiezioni pomeridiane 5 euro proiezioni serali 35 euro abbonamento 10 entrate - Teatro blu - Genzano: ingresso gratuito
- Spazio Zip - Frascati: ingresso gratuito
Proiezioni: Dal 6 all'11 maggio al Nuovo Cinema Aquila, Via L'Aquila 68 - Roma 12 maggio al Teatro Blu, Via Sebastiano Silvestri 10 - Genzano 13 maggio allo Spazio Zip C/o FAREnight, Via L. Manara 10b - Frascati Scarica il programma del tekfestival 2010 ALTRI FILM SULLA PALESTINA ASUROT Anat Even, Ada Ushpiz, Palestina, 2001, 73', BetaCam Naiwa, Nawal e Siham, tre vedove Palestinesi, vivono con i loro 11 figli in una casa a Shuhada Street, Hebron. La loro casa si trova al confine, la facciata è sotto l’occupazione israeliana e la parte posteriore è sotto l’autorità palestinese. Le tre donne, intrappolate nel mezzo, vivono in modo difficoltoso una situazione perversa: l’occupazione diventa un’abitudine, l’assurdo diventa un dato di fatto. Tekfestival ed. 2003, Finestra SINCE YOU'VE BEEN GONE Mohammad Bakri, Palestina, 2005, 58', Digital Beta Mohamed Bakri visita la tomba del suo maestro, il trapassato Emil Habibi, uno scrittore e politico palestinese per raccontargli cosa e' successo dalla sua morte. Sullo sfondo le rivolte dell'ottobre 2000, l'Intifada palestinese, gli attacchi del terrore e la rappresaglia Israeliana. Due eventi cambiano il corso della sua vita: l'attacco a Meron nel quale due dei suoi nipoti furono attaccati e condannati per aver aiutato gli attentatori; e la produzione e la proiezione del suo film Jenin, Jenin. Mohammad Bakri visits the grave of his mentor, the late Emil Habibi, a Palestinian writer and politician, to tell him what happened since he died. In the background, the October 2000 riots, the Palestinian Intifada, the terror attacks and Israel's retaliations. Two events change the course of his life: the Meron Terror Attack, in which two of his nephews were charged and convicted for aiding the attacker; and the production and screening of his film Jenin, Jenin. Mohammad Bakri è nato nel 1953 a Bina, in Galilea, nel nord di Israele. Bakri ha lavorato come attore in numerosi film, tra cui Private, The Milky Way, Cup Final, Beyond the Walls e Hanna K. Nel 1998 Bakri ha esordito come regista con 1948, e nel 2002 ha diretto il film Jenin Jenin. Attore professionista dal 1976, Bakri ha lavorato in teatri in Israele e in Palestina (Cisgiordania), tra cui il Teatro Habima (il teatro nazionale di Israele), il Teatro Carmeni, in Teatro Haifa, il Teatro Jerusalem Khan e il Teatro Alkasaba di Ramallah. Mohammad Bakri was born in 1953 in Bina, Galilee, in the North of Israel. Bakri has worked as an actor on numerous films, including Private, The Milky Way, Cup Final, Beyond the Walls and Hanna K. In 1998 Bakri made his directorial debut with 1948 and in 2002 he directed the film Jenin Jenin. A professional actor since 1976, Bakri has worked with theatres in Israel and in Palestine (West Bank) including: Habima Theatre (Israel's National Theatre), Carmeni Theatre, Haifa Theatre, Jerusalem Khan Theatre, and Alkasaba Theatre(Ramallah). Tekfestival ed. 2006, Finestra panorami | Ulrike Ramlow, Rimonda Mansour, Steffen Ramlow, Germania-Palestina/Germany-Palestine, 2009, 72', Beta SP Il ritratto di tre donne le cui vite scorrono tra l'ideologia e la vita reale dei loro paese: Palestina e Israele. Maha Nassar, una palestinese che vive a Romallah, Nitza Aminov, un'israeliana che vive a Gerusalemme, Afnann Eghbaria, una palestinese di Haifa. Con grande schiettezza queste donne parlano delle loro convinzioni politiche e le esperienze personali. In contrasto con la società reale nei loro paesi e nelle loro vite, le tre donne riflettono sulla questione dell'dentità, delle frontiere, della famiglia, dei tempi, della vita e delle morte. Il film ha una struttura aperta e spazia dalle convinzioni politiche alle questioni universali e esistenziali della vita. The portrait of three women between the poles set by the ideological and real frontiers of their countries: Palestine and Israel. Maha Nassar, a Palestinian living in Ramallah, Nitza Aminov, an Israeli living in Jerusalem, Afnann Eghbaria, a Palestinian living in Haifa. With great openness these women talk about their political convictions and personal experiences. Against the backdrop of the social reality in their countries and their life situation they reflect on questions of identity, frontiers, family, time, living and dying. The film unfolds an open structure moving the focus from specific political statements to universal and existential questions of life. Ulrike Ramlow è nata nel 1969 a Berlino. Dopo aver studiato Scienze Politiche in Germania e in Francia, ha lavorato in diversi progetti nel campo della trasformazione dei conflitti in percorsi di pace. Ha lavorato in Europa, Nord Africa e in Medio Oriente. Attualmente vive a Ramallah. How far I can go è il suo primo film. Rimonda Mansour è nata il 15 dicembre 1959 a Acca in Israele. Si è laureata in Psicologia all'Università di Birzeit con un master in Criminologia all'Università ebraica di Gerusalemme. E' una femminista, attivista politica e formatrice. Attualmente gestisce progetti al "Duroob institute" a Yarka. How far I can go è il suo primo film. Steffen Ramlow, nato a Berlino nel 1974. Dopo alcune esperienze come fotografo e light designer per molti gruppi teatrali, nel 1998 ha studiato comunicazione visiva alla Universität der Künste (UDK) di Berlino, e nel 2000 prosegue gli studi in media sperimentali alla Universität der Künste . Nello stesso anno fonda la galleria d'arte LICHTSCHLIFF – bilder & töne – berlin. Si laurea in cinema sperimentale alla UDK di Berlino nel 2004. È filmmaker, video artista e fotografo freelance. Ulrike Ramlow was born 1969 in Berlin. After studying Political Science in Germany and France, she has been working in different projects in the field of conflict transformation and peace building. She has large experience in training in Europe, North Africa and the Middle East. Currently she lives and works in Ramallah. How far I can go is her first film. Rimonda Mansour was born on Dec. 15, 1959 in Akka, Israel. She is holding a BA in psychology from Birzeit University and a MA in Criminology from the Hebrew University in Jerusalem. She is a feminist, political activist and trainer. Currently she is managing projects in the "Duroob institute" in Yarka. How far I can go is her first film. Steffen Ramlow, born in Berlin in 1974. After several experiences as photographer and light designer for various theaters and off-theater groups, in 1998 studied visual communications at the Universität der Künste (UDK), Berlin, and then in 2000 he took up experimental media at the Universität der Künste. In the same year he founded the gallery and art space LICHTSCHLIFF – bilder & töne – berlin. He graduated in experimental film and media at the UDK Berlin in 2004. He works as a filmmaker, video artist and freelance photographer. Tekfestival ed. 2009, Finestra Panorami internazionali | Mohamed Bakri, Palestina, 2001, 53', BetaCam La storia degli abitanti del campo di Jenin, durante e dopo l’ultima l’invasione israeliana; i suoi effetti sulla vita e lo spirito degli abitanti palestinesi. Mohammad Bakri è nato nel 1953 a Bina, in Galilea, nel nord di Israele. Ha lavorato come attore in numerosi film, tra cui Private, The Milky Way, Cup Final, Beyond the Walls e Hanna K. Nel 1998 Bakri ha esordito come regista con 1948, e nel 2002 ha diretto il film Jenin Jenin. Attore professionista dal 1976, Bakri ha lavorato in teatri in Israele e in Palestina (Cisgiordania), tra cui il Teatro Habima (il teatro nazionale di Israele), il Teatro Carmeni, in Teatro Haifa, il Teatro Jerusalem Khan e il Teatro Alkasaba di Ramallah. Mohammad Bakri was born in 1953 in Bina, Galilee, in the North of Israel. Bakri has worked as an actor on numerous films, including Private, The Milky Way, Cup Final, Beyond the Walls and Hanna K. In 1998 Bakri made his directorial debut with 1948 and in 2002 he directed the film Jenin Jenin. A professional actor since 1976, Bakri has worked with theatres in Israel and in Palestine (West Bank) including: Habima Theatre (Israel's National Theatre), Carmeni Theatre, Haifa Theatre, Jerusalem Khan Theatre, and Alkasaba Theatre(Ramallah). Tekfestival ed. 2003, Finestra | Ismail Habbash, Palestina, 2002, 54', BetaCam Film girato dal camera team di Nile News durante l’occupazione di Ramallah nell’aprile 2002.Una riflessione su ciò che succedeva fuori dallo studio televisivo e come ci si sente a vivere imprigionati dai carri armati.La tragicità si mescola con leggera ironia e diventa un appello contro la guerra e l’occupazione. Tekfestival ed. 2003, Finestra | The Palestinian Filmmakers, Palestina/Palestine, 2006, 35', Beta SP Registi palestinesi, sia conosciuti che debuttanti, hanno dato vita ad un progetto che riflettesse il "mood" dell'estate 2006 quando Isreale ha attaccato militarmente sia Gaza che il Libano. In un'unica inquadratura di tre minuti i registi devono raccontare le loro storie. Anche se molti palestinesi sono sparsi per il globo e la maggior parte non può fare ritorno alla propria terra, Palestine Summer 2006, è stata realizzato su un'idea del Palestinian Film Collective solo da registi residenti in Palestina. Il risultato è un mosaico di 13 cortometraggi, che durano meno di 3 minuti, prodotti in Palestina e che comunicano lo spirito personale, politico e poetico di un popolo che combatte per la libertà. Both established as well as new Palestinian filmmakers came together in a project that reflects the "mood" of the summer of 2006 when Israel carried out military assaults in Gaza and Lebanon. In three minutes or less, filmmakers were asked to tell their stories in a single shot. Despite the fact that Palestinians have been dispersed across the globe, with the majority of them unable to return to their homeland, Palestine Summer 2006, initiated by the Palestinian Film Collective, was limited to those filmmakers who live in Palestine. The result is a mosaic of 13 short films, each less than 3 minutes in length, produced across Palestine that convey the personal, political and poetic spirit of a people struggling for freedom. I registi: Akram Al Ashqar, Rowan Al Faqih, Amer Shomali, Riyad Deis, Ahmad Habash, Ismael Habbash, Annemarie Jacir, Iiana Bader, May Odeh, Mohanad Yaqubi, Enas Muthaffar, Razi Najjar, Nahed Awwad. The Filmmakers: Akram Al Ashqar, Rowan Al Faqih, Amer Shomali, Riyad Deis, Ahmad Habash, Ismael Habbash, Annemarie Jacir, Iiana Bader, May Odeh, Mohanad Yaqubi, Enas Muthaffar, Razi Najjar, Nahed Awwad. Tekfestival ed. 2008, Finestra Panorami Ayreen Anastas, Palestina / Palestine, 2005, 50', DVD Pasolini Pa* Palestine è un tentativo di ripetere il viaggio in Palestina di Pasolini nel suo film Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo nel 1963. La sceneggiatura viene adattata a una cartina sovrimposta al paesaggio reale, creando così contraddizione e rotture tra il visibile e l'udibile, tra ciò che si prevede e la realtà. Il video esplora il tema della ripetizione - per Heidegger la ripetizione, la ripresa, sono i termini da utilizzare per un atteggiamento corretto verso il passato - e stabilisce un dialogo con Pasolini. Le parole dialogo, discussione, derivano dal latino discutere che vuol dire rompere in pezzi. Il video non critica Pasolini ma rivela le possibilità del suo pensiero e della sua opera in relazione alle "esperienze" che le hanno ispirate. Pasolini Pa* Palestine is an attempt to repeat Pasolini's trip to Palestine in his film Seeking locations in Palestine for the Gospel According to Matthew in 1963. It adapts his script into a route map superimposed on the current landscape, creating contradictions and breaks between the visual and the audible, the expected and the real. The video explores questions of repetition - for Heidegger repetition, retrieval, are terms for an appropriate attitude toward the past - and establishes a dialogue with Pasolini. The term discutere (to smash to pieces) is the Latin source for dialogue and discussion. The video does not criticise Pasolini but rather reveals the possibilities in his thought and works back to the “experiences” which inspired it. Ayreen Anastas, scrive frammenti e realizza film e video. I suoi lavori sono stati mostrati in festival, musei e cinema in molto paesi ma non ancora in tv. I suoi principali interessi sono la filosofia, la letteratura e la politica calata nella vita di tutti i giorni. È una degli organizzatori dei gruppi 16 Beaver Group e di Un Groupe Comme Les Autres. Recentemente con Rene Gabri ha realizzato Camp Campaign e What Everybody Knows. Ayreen Anastas, writes in fragments and makes films and videos. Her work has been shown internationally in festivals, museums and cinemas but not yet broadcast on television. Her primary interests include philosophy, literature, the political in the everyday and more. She is one of the organizers of 16 Beaver Group and Un Groupe Comme Les Autres. Recently, together with Rene Gabri, they produced Camp Campaign and What Everybody Knows. Tekfestival ed. 2008, Finestra Panorami | Anat Halachmi, Israele/Palestina, 2003, 72', Beta SP La sceneggiatrice e produttrice Anat Halachmi segue per tre anni le nascenti star rap Subliminal (Kobi Shimoni) e TN (Tamer Nafer) e le loro rispettive crew. Questo periodo di tempo non solo ha significato delle trasformazioni nella qualità e nello stile musicale dei cantanti, ma anche la loro amicizia ha subito una scalata mentre la situazione di escalation di violenza tra Israele e Palestina aumentava. Il film inizia nel 2000, prima dallo scoppio della seconda intifada , con una folla felice di arabi, etiopi, persiani, ebrei e musulmani “fratelli” in un bus turistico, Mcing prende in giro e ride. “Guardati intorno” uno di loro esclama “solo in Israele” “Riprendi la coesistenza” gridano, con le loro braccia avvolte una intorno all’altra e le loro mani che raffigurano complicate strette. L'israeliano Subliminal è descritto nella scena rap locale come “quello che ha riscoperto il linguaggio ebraico” Mentre, durante il corso del film, lui e il suo compagno The shadow (l’ombra) diventano sempre più patriottici, e vengono etichettati di estrema destra (una delle loro canzoni è addirittura censurata alla radio), l’Arabo-Israeliano TN continua per la sua strada. Lui comincia a cantare in arabo anziché in israeliano o inglese per raggiungere meglio la sua gente e in questo modo rimane inevitabilmente sempre più coinvolto nella causa palestinese. Quindi le loro strade si dividono anche se le loro rime rimangono ancora correlate. The director and producer Anat Halachmi followed local rising rap stars Subliminal (Kobi Shimoni) and TN (Tamer Nafer) and their respective crews for three years. This time period did not only involve shifts in the rappers' musical styles and qualities, but their friendship also took a roller coaster ride alongside the deteriorating situation of escalating violence in Israel/Palestine. The films starts out in 2000, before the outbreak of the second Intifada, with a happy crowd of Arabic, Ethiopian, Persian, Jewish and Muslim 'brothers' in a tour bus MCing, joking and laughing. 'Look around you!' one of them exclaims 'only in Israel!' 'Film the coexistence!' they shout, with their arms wrapped around each other and their hands performing complicated handshakes. Israeli Subliminal is described in the local rap scene as 'the one who rediscovered Hebrew language'. Whilst, during the course of the film, he and his companion The Shadow turn more and more patriotic, and are labelled extreme rightists (one of their songs is even banned on radio), Arab-Israeli TN goes in his own direction. He starts rapping in Arabic instead of Hebrew and English in order to reach out to his own people, and becomes more involved in the Palestinian cause. Their paths separate but still remain interrelated. Anat Halachmi è una scrittrice freelance di argomenti culturali. Ha prodotto e fatto ricerche per la serie televisiva The Melting Pot Cuisine, 12 famiglie israeliane di origini etniche differenti, raccontano la loro cucina. Con Channels of Rage ha vinto, nel 2003, il premio per il miglior documentario al Festival internazionale di Gerusalemme. Anat Halachmi is a freelance writer on cultural subjects. She produced and researched for the book/television series The Melting Pot Cuisine about 12 Israeli families from different ethnic origins, documenting their cuisine. With documentary Channels of Rage she took the BEST DOCUMENTARY AWARD at the Jerusalem International Film Festival, 2003. Tekfestival ed. 2005, Finestra panorami medioriente | FILM FINESTRA SUL MEDIORIENTEhttp://www.tekfestival.it/2005/finestra_medioriente.php |