EVENTI a Roma riguardanti Medio Oriente e Mondo Arabo (Calendario)
18-19- Negli occhi di sherazade (rifugiate irachene) |
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“NEGLI OCCHI DI SHERAZADE”: TRE ARTISTI PER TRE EVENTI DEDICATI ALLE RIFUGIATE IRACHENE Roma, 8 dicembre – “Negli occhi di Sherazade: parole, immagini, musica e calligrafia per raccontare le rifugiate irachene” chiude con quattro appuntamenti e quattro diversi artisti che presteranno la loro opera a favore del progetto “Servizio di salute integrato per le comunità di rifugiati iracheni in Giordania” di Un ponte per…, con il contributo del Comune di Roma: - giovedì 9, ore 19: In occasione dell’ultimo giorno della mostra “Lie in wait” di Simona Ghizzoni/Contrasto Magdi El Shafee ed Ernesto Pagano (il traduttore) presenteranno “Metro”, la prima contestatissima grafic novel egiziana. Comodamente seduti sui kilim curdi e sullo sfondo delle immagini della Giordania, tra una chiacchiera e un falafel, l’autore incontrerà il pubblico, che potrà assistere anche alla proiezione di alcune tavole del fumetto. Galleria Love&Dissent (via Leonina, 84 – Rione Monti). - venerdì 10, ore 22: “Sound of Disquiet”, concerto del duo Khyam Allami/oud (Iraq) e Andrea Piccioni/percussioni (Italia) nell’ambito della serata “Cookies” djset a cura di Snob. Dal Medio Oriente una performance musicale improvvisata – ingresso gratuito Coffee pot (via della Lega Lombarda, 54 – San Lorenzo). - sabato 11 dicembre, ore 17: Inaugurazione della mostra di calligrafia di Bibi Trabucchi “Negli occhi di Sherazade” alla Galleria ALIF (Piazza dei Campani, 9 - San Lorenzo). L’esposizione resterà aperta tutti i giorni dalle 16 alle 20 fino al 19 dicembre. - sabato 18 e domenica 19 dicembre: Workshop di calligrafia araba diretto da Bibi Trabucchi. Dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17, l’artista accoglierà nella Galleria coloro che desiderano scoprire la regina dell’arte islamica. Per costi e iscrizione occorrerà compilare il modulo che si troverà in Galleria il giorno dell’inaugurazione. - A proposito di Sound of Disquiet: Khayam Allami: E’ un giovane musicista di origini irachene che vive a Londra. Nato nel 1981 da una famiglia irachena a Damasco, in Siria, inizia a suonare all’età di 8 anni e nel 1991 interpreta il ruolo di un giovane violinista nel film “Al-Tahaleb” per la regia di Rimon Butrus. Passa dal violino al rock, per poi approdare nel 2004 all’oud, il liuto arabo. Dopo aver conseguito il BA Honours in etnomusicologia al Soas di Londra, nel 2008 vince una borsa di studio che gli permette di proseguire i suoi studi sulla scuola irachena di oud, le sue influenze e sviluppi, ampliando le sue conoscenze anche nella direzione della tradizione turca e egiziana. Nel 2009 vola al Cairo e l’anno successivo a Istanbul. Quest’anno il suo talento è stato nuovamente premiato da una borsa di studio della BBC Radio 3, nell’ambito del suo programma a sostegno dei giovani musicisti. Khayam, insieme alla giovane cantante Ilham al-Madfai, si è esibito alla Royal Albert Hall di Londra, concerto andato in onda in diretta sulla BBC radio 3. Il giovane musicista iracheno s’ispira, oltre che alla tradizione mediorientale, anche ad artisti come Frank Zappa, Abdo Dagher, King Crimson, Jaz Coleman e tanti altri. Andrea Piccioni: Considerato tra i massimi esponenti dell'arte dei tamburi a cornice, attraverso i suoi studi con grandi maestri italiani, europei, persiani, turchi, indiani, statunitensi (M.Metzler, D.Chemirani, G.Velez), Andrea Piccioni ha sviluppato una straordinaria capacità di muoversi attraverso generi e stili musicali rielaborando il linguaggio sul tamburello e sui tamburi a cornice in una modalità personalissima, al contempo virtuosa ed espressiva. Fondatore del primo festival internazionale di frame drums “European Frame Drummers Meeting” (Barcellona), tiene regolarmente workshop e masterclass in prestigiosi festival tra cui il Nafda (Usa), il Big Bang Festival (Irlanda), Internationales PercussionFestival Freistadt (Austria), Tamburi Iran (Iran), Percpan 2009 (Brasile).
A proposito di “Negli occhi di Sherazade”: le calligrafie arabe di Bibi Trabucchi Una mostra di segni e lettere che citano i Sacri Testi e gli Hadíth del Profeta, attraverso l’uso sapiente di simbologie artistiche, ancorate al vivere quotidiano dell’Iraq di oggi, che aprono uno spiraglio di luce su un dramma per lo più ignorato dalla stampa, ma che vede più di 50.000 donne irachene “schiave del sesso” tra Iraq, Giordania e Siria. Bibi Trabucchi: Giornalista in alcune tra le maggiori testate italiane fino al ‘99 (dal Mondo all’Avanti, dal Paese Sera al Corriere della Sera, dove per 14 anni è stata capo servizio per il settore Beni culturali, mostre e grafica) e docente di “Calligrafia” e “Visual design” all’Istituto Europeo di Design di Roma, oggi Bibi Trabucchi espone le sue opere calligrafiche in tutto il mondo. Le prime mostre sono state in Europa, finché nel 2006 è giunto un grande riconoscimento: la realizzazione di una “personale” alla Biennale Internazionale di Calligrafia Araba di Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti, dove espongono gli artisti più prestigiosi del settore. Nel 2004, Bibi Trabucchi è stata la prima europea non musulmana a parteciparvi. Nel 2007 ha portato sue “personali” in Cina: prima a Pechino, al “798” (il famoso quartiere dell’arte), e poi al Museo di Boutou, nell’Inner Mongolia. E’ stata invitata dal “2008 Olimpic Fine Arts” a partecipare alla mostra d’arte internazionale che ha affiancato i Giochi a Pechino. Quest’anno ha partecipato alla Biennale Internazionale di Calligrafia araba di Doha, in Qatar, e a quella di Sharjah (Emirati Arabi Uniti).
Per informazioni: Francesca Manfroni - Ufficio Stampa Un ponte per...
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