conferenza "Corpo femminile, donna, sport e islam"
Sguardo Sul Medio Oriente con l'Ass. Sport Sotto l'Assedio
presenta
Conferenza presso l'Universita' di Roma La Sapienza
CORPO FEMMINILE, DONNA, SPORT e ISLAM
Una squadra di basket e una di calcetto femminili palestinesi del progetto Sport sotto l'assedio si raccontano
INTERVERRANNO:
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Meri Calvelli coordinatrice del progetto Sport sotto lassedio
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Prof. Renata Pepicelli esperta nellambito donna e Islam
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Le ragazze palestinesi della squadra di basket e di calcio
presso: exCASERMA SANI via Principe Amedeo 182/b aula 6
Presentazione del progetto
La campagna "Sport sotto l'assedio" nasce da un gruppo di ragazzi facenti parte delle associazioni milanesi Jalla Onlus e Salah Onlus, con la passione per lo sport e soprattutto per il calcio, che decidono di condividere con i ragazzi dei campi profughi palestinesi percorsi di educazione allo sport come strumento di dialogo e di convivenza. Tutto inizia con un appello destinato alle tifoserie calcistiche, associazioni sportive e societa' civile per una raccolta fondi che ha permesso alla squadra giovanile di calcio dell'IBDAA Cultural Center di uscire per la prima volta dal campo profughi di Deheishe, - Betlemme, e partecipare ai Mondiali Antirazzisti di Montecchio 2004 (Reggio Emilia).
La campagna "Sport sotto l'assedio" inizia cosi una serie di scambi bilaterali con le realta' sportive palestinesi creando parallelamente una rete di associazioni, non soltanto sportive, su tutto il territorio italiano che partecipano ai diversi eventi realizzati.
Scopo principale della campagna e' quello di dare supporto in modo concreto e continuativo alle poche realta' che svolgono attivita' sportive nei Territori, cercando inoltre di estendere, per quanto possibile, ad un numero sempre maggiore di ragazzi la possibilita' di praticare lo sport. Il valore educativo dello sport, riconosciuto universalmente, acquista maggiore importanza se riferito ad una situazione complessa come quella palestinese.
Il confronto basato su regole certe, il rispetto dell'avversario e dei propri compagni, l'impegno quotidiano per il raggiungimento di un obiettivo, sono alcuni degli insegnamenti che, in casi come questi, possono supplire a quei vuoti formativi propri delle realta' in situazione di conflitto. Aspetto altrettanto importante e' la capacita' di comunicazione inter-culturale dello sport. I diversi viaggi (tre in Italia e tre in Palestina) organizzati nell'ambito della campagna, hanno dimostrato il valore diretto di questo linguaggio.
Durante gli eventi organizzati nei territori palestinesi e gli scambi da e per i territori palestinesi, sono stati coinvolti molti Enti Locali, associazioni sportive, nonche' il Ministero palestinese per lo Sport, che si e' reso disponibile e partecipe alla realizzazione delle iniziative stesse, fornendo il supporto logistico e di comunicazione (TV nazionale), per gli eventi in corso. Dal 2005 ad oggi sono stati organizzati tre diverse edizioni di tornei calcistici in tutta la Palestina che hanno visto la presenza complessiva di piu' di 120 atleti italiani e la disputa di almeno 20 incontri di calcio contro altrettante formazioni locali. In particolare e' da sottolineare nelle ultime due edizioni la presenza di due teams femminili calcistici. I piu' che positivi riscontri nella societa' civile e tra le associazioni coinvolte sono stati il preludio alla progettazione del progetto da poco presentato e finanziato con il programma di Educazione allo Sviluppo (EaS), che vedra' presente in Italia 2 formazioni di atlete femminili di calcio e di basket per il prossimo novembre 2007. Da ricordare infine che l'ultima delegazione italiana in Palestina (aprile 2007) ha avuto il patrocinio del stesso Ministero degli Affari Esteri.
Le precedenti delegazioni sportive ospitate in Italia dalla campagna sono state finanziate attraverso una campagna popolare di raccolta fondi e successivamente da Enti della Provincia di Milano, da alcuni comuni della Provincia di Macerata (Comuni di Morrovalle, Montecosaro e Monte San Giusto) e dalla stessa Provincia di Macerata, riuscendo cos a realizzare scambi di squadre di calcio, provenienti dai campi profughi dei territori palestinesi e da comunita' palestinesi e arabe in Israele (territori del '48 Nazareth) in Italia dal 2004 al 2006, sfociando a Giugno 2006 in un grande evento "AltriMondiali" che ha visto la presenza di oltre un mese in tutta Italia di un gruppo di giovani provenienti da Gaza e da Nazareth che hanno effettuato una serie di iniziative, tornei, incontri, insieme a un gruppo di giovani africani provenienti dal Kenya (Comunita' di Koinonia, Yassets sport, dalle baraccopoli di Nairobi). In occasione dell'evento sportivo/solidale "AltriMondiali", alla cui realizzazione ha collaborato l'associazione Jalla Onlus, sono venuti riconoscimenti e collaborazioni al progetto da parte di diverse istituzioni nazionali: Patrocinio del Senato della Repubblica, benemerenza del Presidente della Camera, attestato del Presidente del Capo dello Stato e Ministero dello Sport e dei Giovani. Patrocinio e collaborazione di 5 regioni: Lombardia, Toscana, Marche, Abruzzo e Lazio, e molte Province: Assessorati allo sport, alla Pace, alla Cooperazione internazionale di Milano, di Pisa, di Macerata, di Roma. Numerosi Comuni, della Provincia di Milano, come: la stessa citta' di Milano, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Carugate, Pieve Emanuele, Pero, Presso, Busto Garolfo, Monza, Brugherio e altri Comuni come: Pisa, San Giuliano Terme, Montesangiusto, Morrovalle e Montecosaro (Macerata), Lanciano (Chieti), Roma. Coinvolgimento e partecipazione di molte personalita' del mondo dello sport, dello spettacolo, della cultura e della politica tra cui segnaliamo Gianni Rivera, Damiano Tommasi, padre Renato Kizito Sesana, Gianni Mura, don Virginio Colmegna, Milly Moratti, Caparezza, Daniele Sepe, Luisa Morgantini, Jose' Luiz Del Roio, Pier Paolo Cento, Giovanna Melandri, Ali Rashid, il mondo della Uisp (in particolare il Comitato Provinciale di Milano e Peace Games), la rete di Action for Peace di Milano (Arci, Salam i ragazzi dell'Olivo, Cgil, CRIC).
Nel corso del 2007 infine all'interno del progetto "Accademia della Pace" promosso dalla Provincia di Milano in collaborazione con l'associazione Jalla Onlus, e' stata ospitata per 12 giorni una delgazione sportiva composta da giovani provenienti dalla Striscia di Gaza, Gerusalemme e dal Libano del sud. Questi giovani calciatori hanno potuto disputare alcuni match con le giovanili dell' Internazionale FC e con gli studenti degli istituti superiori della provincia di Milano.
Anche nei territori palestinesi, il riconoscimento di questa pratica di solidarieta' e di contatto verso il mondo esterno, ha coinvolto le istituzioni locali, Ministero Youth and Sport, Ministero degli affari sociali, le Universita' della Striscia di Gaza e la societa' civile che attraverso le Associazioni sportive e culturali, unica risorsa per le giovani generazioni, costrette al muro di separazione, ha saputo dare risposte di convivenza e umanita'.
Soprattutto la richiesta da parte di questa fetta di societa', che ha la necessita' di uscire fuori dal circolo vizioso della politica di guerra, ha stimolato le fasce giovanili, sportive e culturali venute a contatto attraverso le precedenti iniziative; da queste richieste, e da questa esperienza si e' giunti alla necessita' di continuare nella ricerca di strumenti e collaborazioni svolti a realizzare gli obiettivi identificati, di educazione al dialogo attraverso la pratica sportiva, le politiche giovanili, il volontariato, anche grazie alle competenze specifiche in materia da parte di organizzazioni quali la rete delle Associazioni coinvolte nella campagna Sport sotto l'assedio. Testimonianza di questo sono anche i due Summer camp sportivi di Sport sotto l'assedio organizzati in collaborazione dell'IBDAA Cultural Center di Dehishe nel agosto 2006 e 2007. Piu' di 140 tra bambini e bambine di 5 campi profughi del distretto di Betlemme hanno potuto seguire corsi di calcio, basket, nuoto.
/> Le esperienze maturate e i rapporti consolidati nelle precedenti edizioni del progetto ci hanno convinto che la nostra idea di sport possa abbattere i muri, anche quelli creati dalle differenze culturali e religiose. Per questo intendiamo dare sviluppo al progetto proprio in riferimento a chi, come i ragazzi e le ragazze dei territori palestinesi, maggiormente soffre dell'isolamento internazionale, di un assedio militare che sta minando la stessa possibilita' di esistenza a livello economico, sociale, di identita' culturale e non ultimo il forte conflitto interno. Questo progetto ci ha dimostrato che e' possibile contribuire a tessere nuove relazioni internazionali che, nel caso dei palestinesi, garantiscano la mobilita' e la visibilita' ad un popolo che vive in un territorio che l'occupazione militare ha diviso in zone non collegate tra loro e che quindi genera microrealta' che non comunicano ne si confrontano.
Nostro obiettivo e' costruire eventi che portino diverse realta' a confrontarsi e crescere, al fine di promuovere la formazione dei soggetti partecipanti e il potenziamento delle strutture sportive locali. Partendo sempre dall'idea di scambio di atleti in due fasi. La sfida e' grande perch garantire la mobilita' ad atlete palestinesi e' ancora piu' difficile dei loro colleghi maschi.
In sintesi il progetto si propone di:
- Contribuire alla costruzione di nuove relazioni internazionali fondate sulla solidarieta' e il reciproco riconoscimento tra i popoli
- Garantire la mobilita' interna e internazionale dei giovani palestinesi che vivono in stato di assedio
- Garantire la possibilita' di coinvolgimento nei tornei delle rappresentative palestinesi femminili
- Costruire possibilita' di formazione e scambio per gli operatori sportivi palestinesi
- Rafforzare le strutture sportive locali
- Sensibilizzare le Associazioni sportive e l'opinione pubblica italiana, con incontri nelle scuole e nelle universita', sulla condizione dei giovani palestinesi nei territori.Meri Calvelli Coordinatrice Progetto EaS Cell: 3498414547 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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